Misplaced. #8
Se penso alla scorsa settimana mi sembra
passata un’eternità.
Mai e poi mai avrei immaginato che in sette
giorni avrebbero potuto cambiare così tante cose.
Quando mi hanno inviato la mail, che mi
informava dell’arrivo della famiglia, non avrei potuto essere più felice.
Finalmente avevo qualcosa di sicuro,
un punto fisso, conoscevo la mia destinazione;
conoscevo le persone con cui avrei trascorso
tutto il prossimo anno.
Sicurezza che però, è durata ben poco.
Anzi, meno di 24h per l’esattezza.
Il giorno dopo sono infatti stata informata
dell’impossibilità della mia famiglia di ospitarmi, a causa di un “grave incidente”.
La nuova famiglia sarebbe comunque arrivata
presto, e tutti stavano facendo del loro meglio per aiutarmi.
Peccato che, solo poche ore dopo, ho scoperto
che la mia “vecchia” famiglia era stata assegnata a un’altra ragazza, che
sapendolo, mi ha contattata.
Una volta dopo aver chiesto spiegazioni, il
mistero è stato svelato.
E si è scoperto che la famiglia della ragazza
era stata scambiata per la mia, a causa di un errore o “grave incidente” che
dir si voglia.
Ma non è questo il punto, quindi non mi
dilungo.
Tutto questo racconto per dire,
che gli intoppi possono capitare, le cose non
vanno sempre come ci aspettiamo,
ma questo non succede ne qui, a casa;
ne tanto meno succederà il prossimo anno.
Non sono questi i motivi per arrabbiarsi, per
rovinarsi l’esperienza.
Tutto questo, visto con i miei occhi, è solo
un avventura in più da raccontare come “quella volta che mi hanno scambiato la
famiglia”, sai quanto si divertiranno i miei figli a sentire questa storia?
Per carità, un errore che con un po’ più di
attenzione si poteva benissimo evitare.
Ma, come tutti sappiamo, errare è umano.
Il perseverare non lo è.
Per il momento io ho guadagnato la conoscenza di
nuove persone, è ho avuto l’occasione di mettermi in contatto con la mia local
coordinator, che di solito non avviene prima della “consegna” della famiglia.
Proprio questo contatto con Cyndi (la local
della california) mi ha dato l’occasione di conoscere la mia vera destinazione,
prima ancora che mi venga comunicata da
Youabroad.
Infatti, andrò a Sonora,
di per se, non è molto distante dalla prima
collocazione,
forse è un luogo un po’ più verdeggiante,
diciamo.
Ma non ha voluto rivelarmi altro.
La famiglia arriverà la prossima settimana,
dice.
Direi che in seguito a tutti questi
avvenimenti,
ora mi sembra di sentire tutto un po’ più
reale,
ho anche la sensazione di essere pronta a
tutto, o quasi.
Non ho aspettative, non voglio averne, prendo
quello che arriva e cerco di trasformarlo nell’anno più bello della mia vita.
Niente
sarà mai perfetto,
ma se non prendiamo l’occasione adesso, se non
usciamo dalla nostra “comfort zone” adesso, che siamo giovani,
se non ci adattiamo,
non seguiamo i nostri sogni,
non sfidiamo i nostri limiti, le nostre
capacità,
quando lo faremo?
Non bisogna fermarsi al primo ostacolo, perché
così facendo non si arriva da nessuna parte.
0 commenti